Negli ultimi mesi di presunte date di apertura ne abbiamo lette troppe.
A noi piace lasciare che le foto parlino e che i nostri utenti vedano e si rendano conto dei progressi.
Le nostre ultime foto risalgono all’estate 2020. Da allora notiamo fortunatamente un notevole progresso, ma chiaramente sappiamo che le finitura spesso sono la parte dei lavori che richiedono più tempo.
A complicare il tutto la crisi dei materiali che hanno rallentato i lavori, almeno così spiega i ritardi il presidente dell’autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale (Adsp) Pasqualino Monti.
Sembra che restino da ultimare i vari impianti, anche perché la struttura è praticamente pronta, intonaco esterno compreso.
Dalle foto di palermocity20, sempre molto interessanti possiamo notare la sistemazione dell’area verde davanti la stazione marittima.
Si notano anche progressi dell’area del molo trapezoidale.
non potreste mettere delle foto più grandi?
ho notato che il molo trapezoidale è diviso in due da una una lunga e inutile cancellata che divide l’imbarco aliscafi da quello navi. è affiancata da un vasto prato fatto in fretta e senza gusto. sul viale che porta agli aliscafi sono stati trapiantati (o erano già lì?) dei grandi ficus precedentemente capitozzati, potati fino a ridurli a dei trunzi. tutti leggermente inclinati a causa del vento, ma sempre in grado, con le loro radici, di distruggere il corridoio pedonale accanto a cui sorgono. spesso la parola verde è una pennellata di buone intenzioni e di scarsi risultati.
costruiranno un centro commerciale lungo tutta la via crispi, munito di grandi parcheggi a raso e tettoie squadrate che si ripetono all’infinito. intervistato da blogsicilia, p.monti ha esordito così: io vendo un prodotto.
rassegnamoci. il lungomare di palermo non sarà che un prodotto ad uso delle crociere. scordiamoci l’interramento di via crispi e la vista del mare, i progetti degli anni ’80 e ’90 per ripristinare il rapporto fra la città e il mare distrutto dalla ricostruzione post-guerra in nome di un altro prodotto, quello della ripresa mai avvenuta.
i camion continueranno a circolare e ad ammorbare l’aria come fanno dagli anni ’60. ci saranno negozi, souvenir del padrino e aree ristoro dedicate a falcone e borsellino, derisi e isolati fino a una frazione di secondo prima di saltare in aria, visti come la peste da quegli stessi palermitani (imprenditori, giornalisti, cittadini e sindaci) che adesso li celebrano. aspettiamo gli eroi che ci libereranno dalla volgarità e dall’ipocrisia.
Trovo intellettualmente scorretto mischiare cose non correlate fra loro. La competenza dell’ente porto finisce con il cancello d’ingresso.
Tutto ciò che avviene fuori è una questione comunale, che con il porto non c’entra nulla.
Certo che al porto si vende un prodotto, e si devono offrire servizi. Palermo ha un enorme potenziale croceristico, con l’immensa fortuna di poter ospitare navi immense accanto al centro della città. Lusso che in pochissimi possono permettersi. Questa opportunità va sfruttata. Occorre presentarsi bene.
Del tutto fuori luogo caro punteruolorosso la retorica inutile sui souvenir. Io guarderei all’aeroporto, dove si vendono le eccellenze siciliane. Il porto non deve essere diverso, deve diventare il miglior centro commerciale della città, ed il posto con i migliori servizi.
@giuseppe, il dott. monti si sta facendo la sua cittadella privata che non dialoga con la città. bravo pasqualino!
non ha capito che il porto e il mare sono dei palermitani, mica suoi dei o privati crocieristi.
il biglietto da visita della città non può essere un centro commerciale.
ti prego di rifletterci.
il porto non è un prodotto. si fa fatica a definirlo un luogo, vista la sua natura transitoria.
ma è proprio di questa natura che si nutrono la mitologia e la letteratura greche e romane, dall’iliade all’odissea all’eneide. mi vengono in mente il canto XXVI dell’inferno di dante e anche l’opera lirica, con l’otello di verdi e la madame butterfly di puccini che hanno per sfondo le navi di cipro e del giappone, non certo il centro commerciale del dott.monti.
da shakespeare, al cinema, ai musical, è tutto un fiorire di porti.
mai di domenica, il film della famosa “ta paidià tou peiraià”, cantata da melina merkouri prostituta del pireo. alla fine sposa antonio, un italiano, e manda a quel paese l’inglese che la vorrebbe trasformare in un oggetto da museo, e che ricorda certi architetti di oggi, tutti intenti a ripristinare e a musealizzare filologicamente l’antico, quasi sempre privandolo di quella patina di antico che philippe daverio riteneva fondamentale per apprezzare un monumento.
porti affascinanti e irripetibili, sporchi e corrotti che hanno affascinato scrittori, registi, musicisti. e i turisti? siamo sicuri che vengano da noi a fotografare il prodotto, il centro commerciale del dott.monti?
se al momento il porto di palermo non è né affascinante né bello, la colpa è dello svilimento a cui è andato soggetto nel dopoguerra. le soluzioni ci sarebbero. ripristinare dove possibile l’antica linea di costa (vedansi le vecchie foto di via borgo, la bellissima strada liberty al cui posto sorge via crispi), togliere tutti gli ostacoli e interrare il traffico.
il centro commerciale dello studio valle 3.0 crea invece nuove barriere.
i prodotti di eccellenza non hanno bisogno di tettoie bianche squadrate a perdita d’occhio che nascondono il mare. basterebbe incoraggiare le botteghe lungo la via amari.
mi preoccupa che ci sia una maggioranza di palermitani favorevoli al nuovo fronte a mare del valle 3.0. non a caso siamo la città del sacco. messi da parte gli anni ruggenti della mafia, ci restano quelli mediocri della volgarità. il dna non cambia.
in altri posti si stanno facendo delle cose graziose, belle a vedersi.
da noi ci siamo fissati col turismo, ossia con la marpionaggine e la distruzione di quell’autenticità che è sempre stata la nostra forza, il nostro modo di essere. anche quella diventerà un prodotto.
Punteruolorosso sostiene che il dott. Monti si sta facendo la sua cittadella privata che non dialoga con la città.
E con chi dovrebbe dialogare?
Forse la stazione marittima non sarà bellissima ma i turisti che sbarcano e vanno a visitare la città cosa trovano ?
La Rambla di via Amari ancora non è pronta: forse l’ inaugurerà il prossimo sindaco.
I lavori del sottopassaggio di via XIII vittime non sono ancora iniziati: forse se ne occuperà il prossimo sindaco.
Il ponte Corleone e quello di via Oreto sono abbandonati al caos : forse se ne dovrà occupare il prossimo sindaco.
Lo svincolo di Brancaccio non si sa che fine ha fatto: se ne occuperà il prossimo sindaco.
Il sottopassaggio di via Perpignano è ancora nel mondo dei sogni: se ne occuperà il prossimo sindaco .
La tangenziale e il tunnel sono opere ancora da progettare e finanziare : forse la vedranno i nostri pronipoti.
Però qualcuno bacchetta il presidente Monti perché non ha ancora completato la stazione marittima.
P.S. Meno male che c’è il presidente Monti , che non tutti i suoi difetti e i suoi limiti , ha dimostrato che anche a Palermo , se c’è la volontà politica , si possono fare delle opere pubbliche .
Punteruolo, peccato che non sia possibile postare audio, mi sarebbe piaciuto sentire i troll cantare in coro “menomale che Monti c’è” 🙂
@orazio,
belfagor&co come il gigi buffon di un po’ di anni fa. endorsement a scelta civica del prof.monti.
da mario a pasqualino la musica non cambia, e se ci fai caso un pezzo di porto porto è un po’ come lo spread: “cala”.